sabato 21 febbraio 2015

Le bruciature di Marika – libera interpretazione di “Bruciature” di Marika Bortolami.


La gente va a lavorare al mattino presto,
c'è tutto un mondo che produce,
che cerca droghe,
e tu in ostaggio dentro alle tue tazze
costruisci mostri immersi che non puoi più affogare.

*
pic1: foto di ragazzina con il seno già cadente,
i capelli si sciolgono sulle spalle,
sovrappone segnali di stop soffocati a sirene
da chiamare in tutta fretta. C'è qualcuno da salvare
- da se stesso, probabilmente -

pic2: un divano e due adulti in parti uguali
gambe e braccia e occhi azzurri e poi basta,
potenzialmente due soggetti che tendono all'infinito:
lei sorride, gli accarezza i capelli,
nella didascalia sotto di lui c’è scritto "Profumi di buono".

pic3: una pagina di un libro aperto, bordi blu con copertina,
fermo da quattro mesi
- la pagina diventa argine e diga e oltre
c'è un baratro invisibile,
una fortificazione ingestibile.

*
Sono tutti al loro posto dentro l'acquario,
non fosse per l'acqua evaporata sembrerebbero dei pesci.
In realtà – dunque –
sono tutti sdraiati sul fondo,
in attesa di qualcosa.

A quante persone puoi dare lo stesso grado di attenzione?
Quanti traumi puoi sopportare senza cadere schiantato al suolo?
E’ tutto eterno, è tutto ingannevole,
e con le spalle ampie devi contenere quel che ti arriva addosso.

Per cui scappa dove vuoi, corri da chi vuoi,
fissa fino in fondo
fino in fondo l'ultimo bicchiere
tanto sarai sempre
un maledetto capogiro.



(Tratto da "Ritagli per Signora", LSW, 2010)

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