sabato 5 settembre 2015

Poesia in costruzione



Ti regalo le poesie di quando ero scemo, poesie attaccate
con la colla, a strappo, fogli di cartoncino giallo, sabato
eri bellissima in quello scatto rubato, sognavi le settantasette
fatiche di Ercole o erano le tue, comunque immense.

Ipotesi strampalate che ho in testa lì ad aggiungersi ai discorsi
che non riesco nemmeno più a farti, per via di quella fottuta paura
di vederti andar via con la manina
ciao ciao, puff.

Cani, abbiamo, e una fila di uccellini puntuali per le briciole, vermetti
nella terra dei vasi e piante strane raccolte dai marciapiedi, portulaca,
fragoline, un coccetto con radici di zenzero e un vaso che scoppia
Topinambur
                                                                                                                              
E allora prendimi di lato come nel tempo hai sempre fatto, prendimi
per le pinze tanto mi sento assemblato, adatto a squagliarmi,
a rompermi, a bloccarmi, ad andare in tilt, a non avere mai
abbastanza memoria.

Ecco, quando ti ho detto "Salvami" intendevo questo, spingere il tasto, pretendere il resto



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