venerdì 27 febbraio 2015

Documento programmatico di Karpòs

Così, con un gruppo di persone polemiche come me, alla fine della prima decade del 2000 uscimmo in massa dal sito di scrittura "Liberodiscrivere" e fondammo Karpòs.
Quello che segue è il manifesto programmatico.
L'esperienza non durò molto ma diede diversi frutti, come la fanzine, e consolidò rapporti altrimenti destinati a perdersi.
Ufficialmente, se non erro, Karpòs non ha mai chiuso solo che se lo cerchi online adesso esce un sito di alimentazione. Va be'. 


Le trasformazioni imposte dall'età postindustriale (caratterizzata da un'ipertrofia della comunicazione e dall'enfasi della tecnologia) al sistema delle arti e delle lettere così come ce l'aveva consegnato l'umanesimo, sono ormai da anni al centro del dibattito intellettuale, dominato dalle figure dell'apocalittico e dell'integrato.
L'introduzione del prodotto intellettuale nel mercato globale ha trasformato case editrici, gallerie d'arte, produttori cinematografici ed ogni altro genere di intermediatori culturali in vere e proprie aziende, diverse fra loro solo per dimensioni e possibilità d'investimento. Parallelamente, il prodotto creativo ha subito un livellamento su valori medi, compatibili con le attese di una maggioranza, descritta con gli stessi criteri utilizzati per selezionare gli utenti per i rilevamenti degli indici di ascolto delle trasmissioni televisive.
Una trasformazione significativa è senza dubbio quella della casa editrice, che da azienda artigianale diviene una vera e propria industria, che sceglie e pubblica autonomamente in considerazione di bilanci, previsioni e fatturati.
Questo è alla base di due conseguenze fondamentali: la scarsa disponibilità al rischio e l'esplosione del fenomeno delle case editrici fantasma, che offrono contratti di pubblicazione a pagamento più o meno a tutti.
Risulta evidente come in un simile contesto finiscano per essere enfatizzati i valori intermedi, ai limiti dello scadente: l'editoria ufficiale punta sul best-seller, sul prodotto d'intrattenimento più o meno valido, mentre quella a pagamento, interessata solo a fare cassa, concede l'opportunità di un libro non a chi propone un prodotto di qualità ma a chi si dichiara disponibile all'investimento economico.
Di qui la crisi della sperimentazione e, alla lunga, del dibattito intellettuale, dominato da vecchi “mostri sacri”, ben lontani dal cedere le loro poltrone, e dalla figura del “tuttologo”, vero professionista della chiacchiera massmediatica.

L'avvento di internet, grazie alle sue enormi possibilità e ai bassi costi di gestione, ha offerto un'opportunità importante di rilancio del dibattito e della produzione artistica di qualità per diverse ragioni:

  • la rapidità e la vastità della comunicazione in rete
  • il multilinguismo potenziale
  • l'assenza di un assetto “produttivo” troppo rigido e di una regolamentazione dell'accesso
  • le possibilità tecniche che offre (si veda la nascita del libro in formato elettronico, il cosiddetto e-book)
  • la predisposizione naturale al sincretismo dei linguaggi e alla contaminazione tra forme d'arte utilizzabili come presupposti per percorsi d'innovazione e di sviluppo
  • il concreto campo d'azione offerto a coloro che non si riconoscono né in un'industria culturale ostaggio dei fatturati né nell'apologia fine a se stessa del libero sfogo paraletterario di scrittori improvvisati e privi di qualsiasi consapevolezza.


In rete dunque e dalla rete può prendere l'avvio un movimento che, rinunciando programmaticamente a griglie teoriche a-priori, possa affrontare con successo i problemi posti alla creatività degli artisti.

A questo noi abbiamo dato il nome di Karpòs, che in greco significa Seme, Origine.

La domanda fondamentale alla quale vogliamo rispondere è:

può esistere ancora un'arte riconoscibile, visibile, effettiva, al di fuori dell'intrattenimento e della chiacchiera, orale scritta o mostrata che sia?

La nostra volontà è quella di costruire una risposta positiva a quest'interrogativo.
Il nostro obiettivo è quello di creare, a partire dall'Italia, una rete transnazionale di artisti impegnati in opere di traduzione, in progetti collettivi, in collaborazioni, oltre naturalmente a portare avanti la propria attività creativa individuale.
Gli ambiti nei quali ci ripromettiamo di agire sono i più vari: dalla letteratura all'arte visiva, dal teatro al cinema, passando per la critica e la teoria delle arti e giungendo sino a forme di contaminazione, convinti come siamo che la vera arte postmoderna, capace di una sua identità spirituale, quindi al di fuori del ricatto dell'archeologia della forma, sia essenzialmente un'arte di scambio e di integrazione linguistica.
Lo strumento principale che ci consentirà di fare tutto questo è la rete.
Lungi dal voler inquadrare i partecipanti in una sorta di esercito ordinato e compatto, Karpòs favorirà le possibili integrazioni evitando forzature e ambiguità: vogliamo che ognuno trovi liberamente il proprio spazio, sentendosi nella condizione ottimale per interagire con gli altri secondo affinità elettive e sulla base di progetti concreti.
Parallelamente ci impegneremo tutti, di volta in volta, per fare buon uso dei tradizionali mezzi di comunicazione: convegni, spettacoli teatrali, mostre, passaggi televisivi, pubblicazioni.

Tuttavia la rete non è solo lo strumento tecnico che ci consente di scardinare le barriere che si pongono alla nostra creatività.
Molto più profondamente, in un'epoca di potenziale rivoluzionamento di ogni precedente approccio alla realtà, la rete costituisce l'unica risposta possibile laddove sia il singolo sia la folla hanno smarrito ogni sensata possibilità di essere protagonisti.
Viviamo l'anticipazione di un'epoca in cui le dinamiche della conoscenza, delle relazioni sociali ed anche della produzione artistica si muoveranno solo in una dimensione reticolare, attraverso l'esplosione dell' io in un contesto.
Per questo Karpòs intende essere un luogo in cui l'arte nasce dai rapporti che si intrecciano in un contesto che al tempo stesso induce e produce.
Tutto nell'assoluta e incomprimibile libertà del percorso personale.

KARPòS E' IL PROGETTO DELL'ASSENZA DI UN PROGETTO, IN QUANTO SOLA FORMA DI AVANGUARDIA CONTEMPORANEA POSSIBILE: CIO' SIGNIFICA CHE TUTTO QUELLO CHE ABBIAMO APPENA DICHIARATO POTREBBE ESSERE UNA MENZOGNA. 




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