sabato 21 febbraio 2015
I calcinculo di Lara – libera interpretazione di “Collezione di piccoli rancori” di Lara Arvasi.
Non c’è niente che non va,
i giorni girano in rotatorie ampie e sgombre
e il respiro s’appanna e s’accorcia.
Papavero divenuta pianta grassa,
agave forgiata da schiaffi di spade carnose.
Sono una pianta che non ha bisogno d’acqua
- l’espressione non è fruttuosa,
d’altra parte è da un po’che non piove.
Tutto mi rimane a mezz'aria.
Lo scopro svenendo sul cuscino
- e vorrei essere il chiodo nel muro.
La mia configurazione
è un ragno che dondola appeso:
non pensa ai muri,
semplicemente li trova.
Oggi mi taglierò i capelli,
rivolterò gli orli dei giorni.
Rivoglio denti come gigli,
occhi come bottoni scuri
e la bocca di zucchero filato.
Rivoglio accogliere e sfrattare
le parole dette,
le rigide affettuosità
e mai più sentire i nervi ritirarsi
e fare un verso stridulo,
da riccio in bocca a un cane.
(Tratto da "Ritagli per Signora", LSW, 2010)
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